Come alimentare l’autostima?

 “Considerazione che un individuo ha di sé stesso. L’autovalutazione che è alla base dell’autostima può manifestarsi come sopravvalutazione o come sottovalutazione a seconda della considerazione che ciascuno può avere di sé, rispetto agli altri o alla situazione in cui si trova”

È così che l’autorevole enciclopedia Treccani definisce l’autostima.  

Ma la caratteristica fondamentale dell’autostima è di essere una percezione assolutamente soggettiva e mutevole nel tempo. Nasce dalle situazioni vissute e rielaborate soggettivamente da ognuno di noi, è alimentata dalle esperienze quotidiane e per questo subisce alti e bassi.

Alta o bassa che sia, l’autostima tende ad alimentarsi sempre nella stessa direzione: se è bassa, produce convinzioni e sentimenti che favoriranno un “sentire negativo” influenzando in maniera sfavorevole ogni nostra azione. Una sorta di circolo vizioso che ci fa perdere fiducia in noi stessi e nelle nostre capacità. Al contrario un’alta autostima innesca un circolo virtuoso che ci fa imparare dagli errori per correggerli e favorire esperienze più efficaci che accresceranno impegno e motivazione (il ché produrrà risultati positivi).

Oggi sono molto insicura e avevo bisogno di vestirmi bene”: ecco il giusto modello di comportamento di fronte ad una giornata in cui capiamo che il nostro livello di autostima è basso. È in questi momenti che dobbiamo agire e spezzare il circolo vizioso per riprenderci pensieri e comportamenti positivi.

Un rimedio naturale per la bassa autostima è il fiore di Bach chiamato Larch che aiuta chi soffre di mancanza di fiducia in se stesso o di complesso di inferiorità, chi teme di fallire e di non essere all’altezza. Larch ridona fiducia nelle proprie capacità, riattiva la motivazione e, di conseguenza, accresce l’autostima. La posologia, come per tutti i fiori di Bach è di 4 gocce 4 volte al giorno sotto la lingua e possibilmente lontano dai pasti per evitare che il cibo interferisca con l’energia del fiore.  

Un consiglio mi sento di dare: impariamo a convivere con i nostri difetti, cerchiamo di migliorarci ma senza imporci ideali di perfezione. La perfezione non esiste! Raggiunta questa consapevolezza, la nostra autostima andrà alle stelle 😉

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